Monthly Archives: luglio 2015

Mancato versamento di contributi, il dissesto non salva l’amministratore.

Il Tribunale di Bari, con la sentenza 10 novembre 2014 n. 2706, ha stabilito che l’imprenditore per giustificare il mancato versamento dei contributi con l’assenza di liquidità aziendale deve provare in primo luogo che la crisi di liquidità non è a lui imputabile ed in secondo luogo che non vi è nessun altro modo per fare fronte alle obbligazioni assistenziali e previdenziali. Nel caso di specie il dissesto e la mancanza di liquidità era dovuta alla cattiva gestione dell’azienda da parte dell’imprenditore.

Valida la cessione del credito ai propri soci da parte della società estinta.

I diritti di una società estinta possono essere fatti valere dai soci della stessa, che si sono costituiti in luogo della società. Deve ritenersi valida la cessione di un credito anche in mancanza di notificazione al debitore. Infatti, la notificazione dell’intervenuta cessione del credito al debitore ceduto non rileva agli effetti dell’efficacia della cessione, ma solo agli effetti di impedire che il debitore possa opporre al cessionario il pagamento compiuto al creditore cedente. Tribunale di Milano Sentenza n. 5501/2015

Cassazione: niente IRAP al professionista con modesto impiego di beni strumentali Fonte: Cassazione: niente IRAP al professionista con modesto impiego di beni strumentali

Di seguito una pronuncia della Corte di Cassazione riguardo l’i imposta dell’IRAP. I giudici di piazza Cavour hanno specificato che l’Irap non è dovuta dal professionista che fa un modesto utilizzo di beni strumentali e non si avvale dell’ausilio di personale. La Cassazione evidenzia e spiega che l’imposta non è dovuta dal lavoratore autonomo che utilizza i beni strumentali nella misura del minimo indispensabile. Nella sentenza si chiarisce inoltre che l’utilizzo dei beni strumentali può far scattare l’imposta solo se tali beni risultino “idonei ad integrare un contesto organizzativo esterno rispetto all’operato del professionista” e non siano “limitati a costituire un mero ausilio di tale attività, vale a dire una […]

Dichiarazione di fallimento è revocata implicitamente se ricorrente è ammesso al concordato preventivo

La dichiarazione di fallimento di cui all’art. 173 l. f. è implicitamente revocata, quando la parte ricorrente è ammessa alla procedura di concordato preventivo. Tribunale di Rovigo causa n. 17/2014 R.G. Conc. Prev l’autorità giudiziaria ha ammesso la società ricorrente alla procedura di concordato preventivo, per l’effetto ha revocato il procedimento di cui all’art. 173 l.f. introdotto in precedenza.La ricorrente però ha docuto dichiarare di aver restituito le somme indebitamente versate attraverso finanza esterna, annullando gli effetti pregiudizievoli per i creditori. La revoca della dichiarazione del fallimento nel corso della procedura di cui all’art. 173 l.f., si è determinata stante la’esiguità degli importi versati e la pronta ricostituzione della provvista, […]

Se l’imprenditore non ha svolto attività nell’anno l’accertamento fiscale è nullo

La Cassazione in una recente sentenza statuisce che l’accertamento fiscale e attività in nero presunta tramite le movimentazioni bancarie in entrata e in uscita è nullo se l’azienda è stata inattiva. La presunzione di esercizio di reddito sottratto alla tassazione, viene correttamente e giustamente superata dalla prova che, nell’anno l’impresa non ha mai appunto svolto attività.